Compensando gli effetti negativi della gravità terrestre sulla precisione cronometrica dell’orologio, il tourbillon si è rivelato un’invenzione brillante per il suo principio ispiratore, e affascinante per il suo funzionamento. L’insieme costituito dalla coppia bilanciere-spirale e dallo scappamento è racchiuso in una gabbietta mobile che ruota su se stessa, compiendo una rotazione completa ogni minuto. Oggi, gli orologi Breguet sono realizzati nella regione svizzera della Vallée de Joux, culla dell’alta orologeria. Gli artigiani della Maison, animati dalla stessa passione che il fondatore coltivava per quest’arte, creano segnatempo che rappresentano un ritorno alle origini del marchio, ma anche la sua apertura verso il futuro.
Il Tourbillon evoca lo spirito brillante di un uomo dal percorso già ricco. Nato nel 1747 a Neuchâtel in Svizzera, Abraham-Louis Breguet intraprende l'apprendistato di orologiaio, che proseguirà più tardi a Versailles e a Parigi, dove arriva all'età di 15 anni. Nella capitale francese che illumina il mondo intero, il giovane Breguet seguirà una formazione teorica, precisamente al Collegio Mazarin, che farà di lui un uomo di cultura scientifica molto solida, in particolare in matematica e in fisica. Un ingegnere ante litteram.
Quando Breguet presenta alle autorità la sua idea e inoltra la domanda di brevetto, ha già alle spalle una consolidata carriera, avendo aperto un'attività propria sull’Ile de la Cité nel 1775. I suoi orologi automatici, chiamati anche «perpetui» hanno sedotto il Re Luigi XVI e la Regina Maria Antonietta, poi tutta Versailles. Le sue numerose innovazioni tecniche, il suo senso per il design sobrio e minimalista fanno di lui un innovatore dalla reputazione internazionale. La sua nomea si diffonde sempre più in tutte le capitali principali e qualcuna inizia già a copiarlo.
Considerando che il concetto del Tourbillon è maturato nello spirito di Breguet fra il 1783 e il 1795 (soggiorno in Svizzera), devono passare ben sei anni dal suo ritorno a Parigi e l'ottenimento del brevetto il 26 giugno 1801. Altri sei anni passeranno fra l'ottenimento del brevetto e le prime vendite, che decollano a fatica. Pare quindi evidente che Breguet aveva sottostimato le difficoltà della messa a punto di questo nuovo tipo di regolatore – un ulteriore effetto del suo innato ottimismo – e che le «considerevoli spese» e i «sacrifici» che menziona nella lettera al Ministro degli Interni non si sarebbero fermati al 1801…
Abraham-Louis Breguet avrà bisogno oltre dieci anni per sviluppare e rendere affidabile questa invenzione estremamente complessa. Il Maestro parla delle sue invenzioni ogni volta che ne ha l'occasione e approfitta delle esposizioni nazionali dei Prodotti dell'Industria che si tengono a Parigi nel 1802, 1806 e 1819 per decantare questo meccanismo, per mezzo del quale i segnatempo «conservano la stessa precisione, indipendentemente dalla posizione, verticale o inclinata, dell'orologio». Certo della rilevanza della sua invenzione, che può essere installata su diversi tipi di segnatempo, Breguet e i suoi collaboratori realizzeranno 40 Tourbillon fra il 1796 e il 1829, ai quali si aggiungono altri 9 pezzi, che non saranno mai finiti e compariranno nei libri contabili sotto perdite e profitti come rottamati o smarriti…
In seguito ci fu un rinnovamento tanto inatteso quanto folgorante. Concepito per gli orologi da tasca, portati generalmente in posizione verticale, ecco che l'invenzione di Abraham-Louis Breguet fece la sua riapparizione a metà degli anni '80 in una cassa di dimensioni ridotte degli orologi da polso, molto meno sensibili alla forza di gravità. Che paradosso! Da allora il successo non si è più fermato e conquista ogni anno nuovi territori. Oggi la migliorata precisione non è più il principale pregio del Tourbillon, l'amatore illuminato apprezza soprattutto la bellezza di un'invenzione luminosa e di una pagina della storia umana oltre alla regolarità rassicurante di un procedimento rivoluzionario (in tutti i sensi del termine) che, 220 anni dopo, continua a parlare allo spirito umano.
Chi altri se non Breguet poteva presentare un tale progetto, scientificamente solido e, nonostante tutto, un po' ottimista? C'è voluta tutta questa congiuntura per far nascere il progetto denominato dal suo inventore «Tourbillon», una parola spesso mal compresa, che si riferiva all'astronomia in un senso oggi dimenticato. Come riportano i grandi dizionari del XIX secolo, riprendendo sia Cartesio che l’Encyclopédie, il termine indica sia un sistema planetario e la sua rotazione intorno a un'unica asse, sia l'energia che fa girare i pianeti intorno al sole. Ben lontano dal suo attuale significato di «rotazione violenta» o «tempesta incontrollabile», il termine scelto da Breguet è quello di un uomo illuminato, che osserva il mondo prima di imitarlo, un'eco ai filosofi del XVIII secolo, che vedevano nell'orologeria la rappresentazione miniaturizzata del cosmo. In effetti, come non vedere un piccolo mondo ben ordinato nel meccanismo che comprende l'organo regolatore (bilanciere spirale) e l'organo di distribuzione (ruota di scappamento e àncora) in una gabbia mobile che gira con la regolarità dei pianeti…